martedì 4 maggio 2010

Storie di lupi mannari

Spett.le redazione, mi chiamo Ferdinalfio Zampaleo e vi scrivo da Bronte.
Oltre al vostro nuovo blog seguo da anni la vostra rivista Fucularus che trovo molto istruttiva e potente a livello culturale informativo.
Però non ho trovato mai risposta a una mia particolare curiosità:
esistono i lupi mannari o sono solo una leggenda?

Grazie mille.

Risponde il Prof. Giacuzzo:

Salve Ferdinalfio,
a quando pare i lupi mannari, detti anche lupinari (da non confondere coi luppinari che hanno anche loro le jagne), esistono.
Te lo dico per esperienza personale e ti racconto il fatto.
Una volta, verso il 1967, ero andato insieme a mio compare Cocimo in via Coppola ed erano circa le undici di sera. A quei tempi si camminava a piedi perchè ce la passavamo scarsa e perciò, dopo che ci siamo rinfrescati lo scappiddune con Marisa Cusaisa, ci siamo diretti verso casa che ormai si era fatta l'una e c'era scuro.
Arrivati verso via Santa Maddalena per trasere in via Androne, Cocimo mi fa: "Giacuzzu, u senti stu lamentu?".
Io ho sbalancato gli orecchi e ho sentito dietro di noi questo "Uuuuuuhhhhhhh, uuuhhhhhhhhhhh!" che aumentava di volume.
Ma c'era troppo scuro e non vedevo bene cos'era. Allora,siccome io dovevo tagliare per via Androne e Cocimo doveva salire per via Ughetti, io mi misi ad arrancare lasciando Cocimo da solo.
L'indomani Cocimo mi raccontò che quel rumore l'aveva seguito e ci faceva sempre "Uuuuhhhhhh, uuuuhhhhhh!" ed era uno tutto peloso e con le unghia lunghissime che ci andava d'appresso.
Io non ci volevo credere perchè pensavo che tecnicamente questi cosi non potevano esistere mai, per dire.Anzi ero convinto che quello era il magnaccio di Marisa che voleva più soldi perchè Cocimo aveva sbagliato canale!
Mi raccontò che senza esagerazione era un lupinaro alto 2 metri e mezzo che aveva i denti pizzuti come la scrofana e però camminava tutto storto a causa delle unghia lunghe.
Arrivato alla chiesa delle Tre Croci, Cocimo pensò bene di salire le scale della chiesa e di mettersi sotto le croci e il lupinaro cercava di salire anche lui ma attropicava e cadeva sempre gridando "Uuuuuhhhhh, uuuhhhhhhh!".
Così rimase per tutta la notte là sotto fino a che si addormentò e Cocimo si mise in salvo correndo verso casa. Fine.
Ti saluto, arrivedecci.

Prof. Giacuzzo

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